Pelvicachromis taeniatus

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Pelvicachromis taeniatus
Femmina di Pelvicachromis taeniatus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Osteichthyes
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Infraclasse Teleostei
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Labroidei
Famiglia Cichlidae
Sottofamiglia Pseudocrenilabrinae
Tribù Chromidotilapiini
Genere Pelvicachromis
Specie P. taeniatus
Nomenclatura binomiale
Pelvicachromis taeniatus
(Boulenger, 1901)
Sinonimi

Pelmatochromis calliptera
Pellegrin, 1929
Pelmatochromis klugei
Meinken, 1960
Pelmatochromis kribensis
Boulenger, 1911
Pelmatochromis kribensis klugei
Meinken, 1960
Pelmatochromis pulcher klugei
Meinken, 1960
Pelmatochromis taeniatus
Boulenger, 1901
Pelmatochromis taeniatus klugei
Meinken, 1960
Pelviacachromis kribensis
(Boulenger, 1911)

Pelvicachromis taeniatus (Boulenger, 1901) è un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia Cichlidae, diffuso in Africa[2].

Distribuzione ed habitat[modifica | modifica wikitesto]

Proviene da Nigeria e Camerun, soprattutto nei torrenti che attraversano le foreste, con corrente debole, ricchi di vegetazione e non molto illuminati[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pelvicachromis taeniatus maschio e femmina "Nigeria yellow"

Questo pesce ha un corpo abbastanza allungato; soprattutto il maschio, che è più grosso della femmina e raggiunge i 7,1 cm[2]. La colorazione è molto variabile, ma sono sempre presenti delle macchie scure sulla pinna dorsale[2]. Questo pesce, avendo un areale abbastanza ampio, esiste in molte varietà. Le più comuni sono:

  • La varietà Calabar che ha una livrea tendente al verdastro;
  • La varietà Kienke, nel fiume omonimo, si dice sia il pesce descritto nel 1911 come Pelvicachromis kribensis da Boulenger[4] e si distingue per la pinna caudale macchiata di nero ed orlata di rosso;
  • La varietà Nange, nel Camerun, con una sola macchia sulla coda;
  • La varietà Nigeria, nel delta del Niger, di cui esiste la forma rossa e quella gialla. La forma gialla è la più comune e la prima ad essere stata descritta come Pelvicachromis taeniatus[4];
  • La varietà Moliwe il cui maschio ha la pinna caudale per metà gialla macchiata di nero e per metà rosata.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie i cui esemplari, soprattutto i maschi, sono molto territoriali[3].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce è oviparo e depone le uova, poi sorvegliate dalla femmina, nelle cavità delle rocce[2]. Il maschio protegge il territorio e la femmina, quando le uova si schiudono, controlla gli avannotti[3].

Malattie[modifica | modifica wikitesto]

Può presentare vari tipi di infezioni batteriche, soprattutto nella fase giovanile ed in età avanzata[5].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La lista rossa IUCN classifica questa specie come "a rischio minimo" (LC) perché, nonostante possa essere minacciato dal prelievo per l'acquariofilia, dalla deforestazione per le coltivazioni di banane e dal conseguente inquinamento del suo habitat, è una specie comune[1].

Acquariofilia[modifica | modifica wikitesto]

È difficile trovare questo pesce nei negozi e se lo si trova viene confuso con il più comune Pelvicachromis pulcher. Si tratta di un pesce che quando si riproduce diventa assai aggressivo e dopo avere deposto le uova i genitori potrebbero azzuffarsi o mangiarsele.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Lalèyè, P., Moelants, T. & Olaosebikan, B.D., 2010, Pelvicachromis taeniatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d (EN) Pelvicachromis taeniatus, su FishBase. URL consultato il 21 novembre 2013.
  3. ^ a b c Seriouslyfish.com. URL consultato il 22 novembre 2013.
  4. ^ a b articoli sui ciclidi dell'Africa occidentale, aincoline.it, su aiconline.it. URL consultato il 22 novembre 2013.
  5. ^ P. taeniatus, malattie, su fishbase.org. URL consultato il 22 novembre 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bassleer, G., Color guide of tropical fish diseases: on freshwater fish, Westmeerbeek, Belgium, Bassleer Biofish, 1997, p. 272.
  • Daget, J., Pelvicachromis In: J. Daget, J.-P. Gosse, G.G. Teugels and D.F.E. Thys van den Audenaerde (eds.) Check-list of the freshwater fishes of Africa (CLOFFA), Vol. 4, Brussels, Tervuren e Parigi, ISBN, MRAC e ORSTOM, 1991, pp. 363-366.
  • Paulo, J., Zur Fortpflanzungsbiologie westafrikanischer Höhlenbrüter am Beispiel von Pelvicachromis taeniatus (Boulenger, 1901) (Cichlidae). In: H. Greven and R. Riehl (eds.) Fortpflanzungsbiologie der Aquarienfische, Bornheim, Germany, Birgit Schmettkamp Verlag, 1995, pp. 225-232.
  • Stiassny, M.L.J., A. Lamboj, D. De Weirdt and G.G. Teugels, Cichlidae. In: M.L.J. Stiassny, G.G Teugels and C.D. Hopkins (eds.): The fresh and brackish water fishes of Lower Guinea, West-Central Africa, Volume 2 Coll. faune et flore tropicales 42, Paris, France, Muséum national d'histoire naturelle, Paris, France and Musée royal de l'Afrique Central, Tervuren, Belgium, Institut de recherche de développement, 2008, pp. 269-403.
  • Teugels, G.G. and D.F.E. Thys van den Audenaerde, Cichlidae. In: C. Levêque, D. Paugy and G.G. Teugels (eds.): Faune des poissons d'eaux douces et saumâtres d'Afrique de l'Ouest, Tome 2. Coll. Faune Tropicale n° 28, Tervuren e Parigi, Musée Royal de l'Afrique Centrale e O.R.S.T.O.M., 1992, pp. 714-779.
  • Teugels, G.G. and D.F.E. Thys van den Audenaerde, Cichlidae. In: D. Paugy, C. Lévêque and G.G Teugels (eds.): The fresh and brackish water fishes of West Africa, Volume 2. Coll. faune et flore tropicales 40, Parigi e Tervuren, Institut de recherche de développement, Muséum national d'histoire naturelle e Musée royal de l'Afrique Central, 2003, pp. 521-600.

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