Protagonista indiscusso del rinascimento italiano, la figura di Raffaello Sanzio, pittore e architetto, è stata oggetto di rinnovato interesse negli ultimi anni (segnaliamo il docu-film uscito nel 2021 sulla sua vita).

È considerato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, e uno dei più influenti nella storia dell’arte occidentale. Grazie alla sua “maniera” si svilupparono innumerevoli linguaggi e correnti nei secoli a venire. In particolare, il suo linguaggio visivo ha gettato le basi per lo sviluppo del manierismo, operando una sintesi dei linguaggi principali del suo tempo.

Insomma, la figura di Raffaello Sanzio è centrale per comprendere tutto ciò che sta sotto l’ombrello del Rinascimento, periodo in cui la cultura e le arti del nostro Paese si sono imposte come modello nella storia dell’arte occidentale.

Approfondiamo Raffaello e le sue opere fondamentali con questa sintetica lista, che ci permette di ripassare con uno sguardo a tutto tondo il lavoro del maestro.

Lo sposalizio della vergine

Lo sposalizio della Vergine è l’opera più celebre di Raffaello Sanzio, e venne realizzata quando l’artista era solo 21enne, nel 1504. Il dipinto è un sunto dei suoi studi sullo spazio prospettico, ed oggi è conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano. L’opera è stata inizialmente dipinta per una pala d’altare per la Cappella di San Giuseppe a Città Castello.

Raffigura lo sposalizio di Maria e Giuseppe, ai due lati della scena, mentre al centro il Sommo Sacerdote tiene la mano destra di Giuseppe. In quest’opera, la bellezza ideale è l’obiettivo a cui cerca di aspirare Raffaello con la sua rappresentazione, che si manifesta con l’amore per i rapporti geometrici ordinati. La composizione del dipinto, infatti, richiama la struttura universale armonica, volta a ricercare la perfezione divina.

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La scuola di Atene

La scuola di Atene è un altro dei dipinti più conosciuti al mondo di Raffaello. È un enorme affresco realizzato tra il 1509 e il 1511 per la Stanza della Segnatura all’interno dei Palazzi Apostolici. L’opera celebra la sapienza classica: nel fulcro prospettico si trovano, infatti, 58 figure, la cui identità è nota. Aristotele e Platone al centro, simbolo della forma di conoscenza più pura e antica che ci sovviene dalla storia occidentale. La scena si svolge al centro di una grande scalinata rappresentata in maniera perfettamente prospettica. La scuola di Atene è una sorta di manifesto del Rinascimento, simbolo della corrente che mette l’uomo al centro dell’Universo, dominando la realtà tramite l’intelletto, in continuità con l’antichità classica. Oggi, è l’opera più importante che si trova nei Musei Vaticani.

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Madonna Sistina

La Madonna Sistina è un'altra delle opere di Raffaello che sicuramente si merita di stare nei primi posti della classifica. Il quadro è pensato per essere visualizzato come una quinta teatrale: una tende verde apre il palcoscenico da cui appare la Madonna con Gesù bambino in braccio, mentre ai lati Papa Sisto e Santa Barbara. In basso, due putti che sono diventati, nell’epoca della cultura di massa, un’immagine ri-negoziata così tante volte da sforare nel kitsch. La scena è attraversata da un sottile movimento, un lieve soffio di vento che muove le vesti della Madonna.

Raffaello dipinge La Madonna Sistina per il convento di San Sisto a Piacenza, e si trova, oggi, nelle collezioni della Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda.

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La Madonna del Cardellino

La Madonna del Cardellino (foto di apertura) appartiene a quella fase della carriera di Raffaello Sanzio in cui gli vengono commissionati numerosi di questi soggetti. È palese l’abilità che ha l’artista di trasporre il divino in realtà, definendo sguardi e armonie non paragonabili ad altri artisti rinascimentali. La Madonna del Cardellino rappresenta la passione di Cristo, nello sguardo della madre che anticipa, tra sé, la morte del figlio. Alla sinistra, infatti, Gesù bambino si appoggia con il piede sulla madre in cerca di protezione, e accarezza il cardellino tenuto in mano da San Giovannino, riconoscibile dalla veste. Il cardellino, nell’iconografia cristiana, è uno dei tre uccelli che rappresenta la passione di Cristo. È un’opera di un’intensità travolgente, realizzata nel periodo di piena maturità di Raffaello. Si trova attualmente alle Gallerie degli Uffizi a Firenze.

La Trasfigurazione

La Trasfigurazione è l’ultima grande opera di Raffaello Sanzio, realizzata poco prima di morire, insieme all’intervento del suo collaboratore Giulio Romano. In questo dipinto, Raffaello traspone due episodi nella stessa scena tratti dal Vangelo secondo Matteo, creando un precedente iconografico. La parte superiore del dipinto raffigura la trasfigurazione di Gesù, mentre la parte inferiore raffigura l’episodio del fanciullo ossesso che viene guarito dal Messia di ritorno dal monte Tabor. La parte superiore è stata realizzata da Raffaello, mentre quella inferiore da Giulio Romano. In questo dipinto, forse uno dei più evocativi di sempre di Raffaello, la struttura compositiva è pensata per ottenere una resa teatrale e dinamica, lontana dalla compostezza delle opere precedenti. Dopo essere stata confiscata da Napoleone nel 1798, viene sistemata al Louvre dove diventa una delle principali fonti d’ispirazione del neoclassicismo, per poi essere posizionata in Vaticano nel 1815, sotto la cura di Antonio Canova.

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