«Sei uno schifo, lesbica, se ti vedo t'ammazzo. Non mi portare a casa quella p*****a perché le taglio la gola, sei la rovina della nostra famiglia». E ancora: «Ti auguro un tumore, sei la rovina della famiglia, meglio una figlia drogata che lesbica». Sono le parole che Malika Chalhy, 22 anni e residente a Castelfiorentino in provincia di Firenze, si è sentita dire da sua madre dopo il suo coming out ad inizio anno. Prima ha denunciato la famiglia, poi ad aprile ha condiviso gli audio con gli insulti di sua madre. È in questo momento che il suo caso ha commosso tutta Italia: discriminata, insultata e ripudiata dalla sua stessa famiglia perché lesbica.

Supporto e tanta solidarietà da ogni angolo del Paese, scioccato dal caso diventato presto mediatico. Malika Chalhy ha creato due raccolte fondi, per poter sopravvivere senza casa e senza lavoro: ha ricevuto oltre 100mila euro dalle sue raccolte fondi, e poi ha promesso «Aiuterò chi ha bisogno». Fino al video, pubblicato pochi giorni fa, alla guida di una Mercedes nuova che l’ha intrappolata in un oceano di accuse: aver approfittato della solidarietà, degli italiani, aver sfruttato la sua storia per fare dei soldi. Su quella macchina Malika aveva inizialmente mentito, sostenendo che fosse di proprietà della fidanzata Camilla, per poi ammettere che in realtà l'auto non era della fidanzata ma «uno sfizio che voleva togliersi».

Da quel momento, Malika è stata ancora più coinvolta in un terremoto di odio sui social delle proporzioni simili alla solidarietà ricevuta fino a qualche mese prima. Tanto da rispondere sul suo profilo con una lettera, giustificandosi per le voci uscite negli ultimi due giorni. «Sono ricchi di cose non vere e raccontate male, forse, con lo scopo di farmi sembrare la persona che non sono». Malika ha ribadito di aver anche fatto delle donazioni con i soldi delle raccolte fondi, ora che si è stabilizzata economicamente lontano della sua famiglia e non servono più per lei – «I vostri aiuti sono stati la mia salvezza, mi avete dato la forza e i mezzi per riprendere in mano la mia vita» – ma anche confermato  la storia dell’auto. Con parole che non sono piaciute agli utenti: «Non avendo l’auto di cui necessitavo per tutti gli impegni sociali e ormai lavorativi che hanno riempito le mie giornate e che soprattutto mi hanno portato a viaggiare in auto per ore, e ne ho presa una, dando in permuta la mia che ormai camminava a fatica, prendendone una di seconda mano». E aggiunge: «Sì, l’auto è una Mercedes, un auto che mi permette di non restare a piedi in questi lunghi viaggi che mi accompagni il più a lungo possibile. Considerando che non so cosa ci sarà nel mio domani, sto cercando di trovare la stabilità in un momento in cui la terra mi trema sotto i piedi. [...] Quest’auto fa parte della ricostruzione della mia vita». La promessa è quella di chi, da oggi, mostrerà la propria vita senza filtri mediatici. Con l’invito a chiederle qualsiasi cosa. I social non hanno perdonato Malika e accusano: «Ci ha traditi». 

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