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10 maggio 2017 - 22:57

Inter, rivoluzione cinese: le mosse radicali della famiglia Suning

di Monica Colombo e Guido De Carolis

La rivoluzione cinese marcia veloce e traccia la strada futura dell’Inter. Bocciato e congedato dopo appena un semestre Stefano Pioli, il gruppo Suning parte ora a caccia del nuovo allenatore, il quarto della sua gestione dopo Mancini, De Boer e, appunto, Pioli. La rifondazione però sarà affidata a Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, presentato a Nanchino con la qualifica di coordinatore tecnico del Suning Sports Group. Si occuperà del Jiangsu, dell’Inter e del terzo club europeo che i cinesi acquisteranno a breve pescando una squadra tra Belgio, Portogallo e Svizzera.

È lui l’uomo forte scelto per rilanciare il club nerazzurro. «Non ci deve essere una divisione geografica e tecnica fra Inter e Jiangsu, dobbiamo essere una grande famiglia», è il primo punto del programma stilato da Sabatini. Suning si è deciso a ingaggiarlo come supervisor dopo aver vagliato anche altre figure, tra cui l’ex Chelsea e Manchester United Peter Kenyon. Da oltre due mesi Sabatini aveva colloqui con il patron Zhang, convinto ad affidarsi a lui anche dopo aver sentito i consiglieri da sempre vicini: gli agenti Kia Joorabchian e Fali Ramadani.

La nomina avrà inevitabili ripercussioni sull’Inter. Il direttore sportivo Piero Ausilio, da poco rinnovato fino al 2020, avrà autonomia limitata e dovrà continuare a interfacciarsi con la famiglia Zhang, ma non potrà sottrarsi a un continuo confronto con Sabatini e con il futuro amministratore delegato che dovrebbe essere italiano. Il quadro si completerà a breve, però il repentino esonero di Pioli ha ridimensionato la dirigenza italiana che comunque l’aveva scelto per il dopo De Boer e non concordava con l’allontanamento. Ha pesato parecchio il quadro della situazione presentato da Steven Zhang al padre Jindong la scorsa settimana.

L’arrivo di Sabatini non sarà l’unica novità. Nella galassia Suning potrebbe entrare anche il dirigente giallorosso Frederic Massara. L’ex giocatore del Pescara ha già collaborato con Sabatini al Palermo e alla Roma e non è da escludere un suo incarico, all’inizio più legato al Jiangsu. Nello scacchiere nerazzurro l’idea era di inserire anche Gabriele Oriali dal prossimo giugno. Il team manager della Nazionale, cercato soprattutto da Ausilio, aveva un accordo di massima con il club, ora però anche il suo sbarco torna in discussione.

Ingaggiato Sabatini, Suning punterà deciso sul nuovo allenatore. La pista privilegiata è quella di Antonio Conte. Il tecnico del Chelsea circa un mese fa avrebbe incontrato proprio Sabatini per capire i progetti della nuova Inter, le disponibilità per il prossimo mercato e per avere rassicurazioni sul futuro. Sabatini ha sempre avuto il pallino di Conte e a lui avrebbe voluto affidare la ricostruzione della Roma. L’affare sfumò, non è detto però non si possa chiudere oggi. Non è semplice, perché Roman Abramovich non ha intenzione di privarsi dell’allenatore che domani potrebbe laurearsi campione d’Inghilterra vincendo con il Wba e il 27 maggio si giocherà la finale di FA Cup. Le cifre messe sul piatto da Suning sono fuori mercato, ma potrebbero non bastare. L’alternativa facile e certa è Luciano Spalletti. Anche con lui Sabatini aveva lavorato bene, pur non avendolo scelto. Come dimostrano le ultime mosse, Suning non va sottovalutata e non si possono escludere colpi di scena, con nomi comunque di spessore. La rivoluzione è Made in China, ma a guidarla dovrà essere un italiano.

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